
Re: Valori di att\dif su D12 differenziati per nazione
Sì, hai ragione... ora mi metto una foto dei KISS sul monitor come promemoria

(spiegazione rapida: KISS, oltre al gruppo omonimo, è una filosofia di sviluppo di giochi ma anche altro, e KISS significa semplicemente Keep It Simple Stupid. La mia mente malata una notocina KISS manco la considera, vede lo sbrilluccichio della rugiada mattutina sulla torretta del panzer... invece la foto dei kiss mi dico... eccheèstaroba? e associo

O almeno spero

) Io a volte mi faccio prendere e parto per la tangente
In effetti la tua idea è semplice ma molto efficace. Mi resta sempre un po' il problema di affibbiare dei valori corretti alle varie unità, ma abbinare la somma dei valori al costo è ottima, e rispecchia effettivamente tutti gli aspetti, pur mantenendoli astratti.
Io in effetti ero partito un po' già lanciato sul sistema più complesso, ma è meglio (decisamente) che rivedo il tutto, magari sempre su scala D12. Unico dubbio se tenere la differenziazione per l'aspetto aereo. Nella mia visione di combattimento, l'aeronautica avrà un ruolo importante ma di supporto (importante per avere un bonus rispetto al nemico)
Però così cosa succede? Abbiamo l'italia e il jap che hanno sì tank miserrimi, ma possono decidere di schierarne una valanga, rispetto invece al tedesco, che per schierarne un buon numero, deve svenarsi. Quello che non prendiamo in considerazione quì, è lo sforzo produttivo richiesto. Piazzare 100 tank tedeschi costava sicuramente di più che piazzarne 100 italiani, a livello di materiali, manodopera, equipaggi, ecc ecc. Però, la germania piazzare 100 tank gli veniva da ridere (beh, i primi tempi almeno) l'italia anche gli veniva da ridere, per il fatto che pensava fosse uno scherzo

Poi smetteva
Per l'aspetto produttivo, volevo rappresentare le difficoltà produttive di certe nazioni appunto introducendo un costo fisso comune per unità, cioè i carri costeranno a tutti la stessa cifra, ma avranno entrate diverse (ovviamente) e quindi rappresentrebbe lo sforzo produttivo in scala alla propria industria. Cioè, se per esempio la Germania incamera, che so.. 50 per turno e un tank costa (fisso per tutte le nazioni) 8, ne può piazzare massimo 6, e sono ottimi tank, e ovviamente sarà tentata di costruirli per sfruttare la loro qualità. Tuttavia, sappiamo benissimo che a parte certe strategie particolari, è meglio puntare su fanterie e supporto. Inoltre, ci sarà anche la parte navale che non sarà possibile trascurare (è possibile e consigliabile adesso perchè i sub sono morti e immobilizzati nel baltico dopo pochi turni, ma se si cambia questo aspetto per rallentare e "congelare\rallentare" l'inghilterra, cambia tutto direi... ) Insomma, la Germania potrebbe schierare 2 divisioni corazzate e usare il resto per quello che serve (è un esempio)
Vediamo invece l'Italia, che incamera magari un magro 15, e per cui schierare una divisione corazzata è molto impegnativo, costandogli sempre 8, ma fornendo fra l'altro un prodotto decisamente inferiore, oltre che a quello alemanno, anche a quello degli avversari. E quindi cosa farà l'italiano saggio? Investirà in altro, probabilmente in marina, o in altri pezzi che gli danno un tornaconto migliore rispetto ai soldi investiti (cosa non è dato saperlo, nemmeno a me per ora

)
Oppure si dovrebbe introdurre un limite produttivo per territorio\unità (non esiste al mondo che l'italiano mi piazza un IC in Etiopia e mi sforna una BB. Lo so che non si può, è un esempio buttato lì

) Però è un po' più complicato, richiede un promemoria per ogni eventuale territorio possibile. Di pro c'è che avremmo una produzione quasi storicizzata e risolveremmo un sacco di problemi di "sbilanciamento storico", favorendo, anzi forzando in buona parte, l'evoluzione strategica (e questo è il contro) Non è il massimo in effetti, ma nemmeno lasciare la libertà produttiva che c'è adesso aiuta molto, anzi. Servirebbe una via di mezzo. Lavorando sugli introiti\ON per bilanciare la produzione a livello nazionale, ma lasciando comune lo sforzo industriale necessario a piazzare una data unità, possiamo modellare la produzione, fornendo incentivi o disincentivi su base storica, speranzosamente permettendo un'evoluzione semi-storica a livello economico-produttivo.
Ditemi se ho perso qualcosa nel ragionamento, sono un po' stanco oggi. Forse sono stato un po' criptico
